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My Life Storie di Vita

Lettera per i miei genitori divorziati: GRAZIE

Eppure dovrei essere dispiaciuta, dovrei parlarvi di un dramma, ed invece sono qui a scrivervi GRAZIE.

Grazie perché se oggi sono quella che sono lo è per voi, grazie perché avete gestito bene la situazione, grazie perché a Natale avevo il doppio regalo, grazie perché vi ho osservato ed ho imparato ad amare anche diversamente, ed ho cercato di non fare gli stessi errori.

Ho letto da qualche parte che per i bambini la separazione dei genitori è paragonabile ad un lutto. Credo che in parte sia vero, credo che la sensazione di aver perso qualcosa di così prezioso ed unico, sia una sofferenza veramente grande da gestire. Se ancora penso a quella bambina che ero, di soli 6 anni, mi tornano le lacrime. Avevamo giorni stabiliti per la mamma e per il papà. Il tempo, che è l’unica cosa che non deve mancare ad un figlio, aveva ora un cronometro. Avevo dentro di me una sensazione di incompletezza, stavo con mamma e mi mancava il papà, ma quando lui  mi veniva a prendere la domenica, mi sentivo triste nel lasciarla sola.

Non capivo perché proprio a me, perché tra tutti gli amici di scuola, solo io non potevo avere una famiglia unita.

Sapete, secondo me per trasmettere delle forti emozioni tramite parole scritte , bisogna scrivere di getto. Così come ti guida il cuore, con amore -rabbia- felicità o rancore. Ed ora io sto scrivendo mentre il mio piccolo dorme su mio petto e mi emoziono. Ora che ho conosciuto un amore così puro, senza pretese, senza limiti di tempo,ora che so cosa voglia significare avere una famiglia, avere un bambino, lavorare, le bollette da pagare ed una casa da gestire, capisco i miei genitori. Ora sono io il punto di riferimento dei miei bambini, ora ho io la responsabilità della loro felicità, ora… Capisco i miei genitori.

Capisco quanto sia stato difficile prendere una decisione così drastica, sofferente, dolorosa per tutti. Capisco come sia stato difficile per mio padre non vederci tutti i giorni, e raccontarci la favola prima della nanna. Capisco mia madre che aveva il compito di crescerci serenamente, e magari nascondere la sua sofferenza.

Io vi voglio dire grazie.

Nonostante le  lacrime che ho versato e per quanto mi sono sentita arrabbiata con il mondo per questa ingiustizia, non posso paragonare la tristezza alla serenità che mi avete dato. La serenità di sapervi uniti nell’amarci e nell’aiutarci, non siete mai mancati in un primo giorno di scuola , o una recita scolastica . Non siete mancati nei primi problemi di cuore , non siete mancati nelle scelte importanti della vita . Avete imparato a volervi bene e rispettarvi , dando vita , insieme ai vostri compagni , ad una nuova grande e poco tradizionale famiglia .

Ora siete nonni, magnifici, adorabili giovani nonni, ed i miei figli sono fortunati perché nella loro famiglia extra hanno la gioia di crescere con sei nonni, e due genitori che si amano e fanno tesoro dei vostri insegnamenti, e perché no, anche dei vostri errori. La vita mi ha insegnato a coglierne il meglio, ho capito che non bisogna puntare il dito finché non si sa, se non si conosce e se non si sono indossate le stesse scarpe per lo stesso cammino.

Quello che consiglio ai genitori che si trovano ad  affrontare una situazione simile?

Il matrimonio è sacro, intoccabile e bisogna difenderlo a denti stretti, ma la serenità dei vostri figli è ancor più importante. Non c’è sconfitta in una fine, ma c’è della vittoria in un migliore inizio.

Roberta Ascione

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