Siamo rientrati da poche ore dalla nostra prima mini vacanza. Manu dorme accanto a me ed io raccolgo le emozioni e la tranquillità per buttare giù due righe. Sono partita con un peso sullo stomaco nel lasciare mio marito da solo a Milano.
Non sono per nulla una ragazza morbosa, sono abituata a viaggiare senza lui o a vivere per lunghe settimane separati. Ma questa volta era diverso perché c’è Manu con me. Già dal viaggio in treno, temevo le 5 lunghissime ore dove un neonato può dare il peggio di se. Scomodità pura, valige, e bambino sempre in braccio. Son salita ed ho visto già le facce sconfitte sui volti dei miei sconosciuti vicini di viaggio. Li capivo però, li capivo e sorridevo perché io per prima mi sentivo la sfigata di turno se nel mio vagone c’era un bambino. Il viaggio risulta lungo oltre che scomodo e la miglior soluzione spesso è dormire per far passare il tempo, non sempre però è possibile se qualcuno imita il verso dell’aquila tutto il viaggio. Son bambini, che ci vuoi fare, ma sfigata mi sentivo e non biasimo chi ha pensato lo stesso. Invece Emanuele è stato un eccellente compagno di viaggio, più di chi ha raccontato tutta la puntata del “segreto” per telefono all’amica, che poi detta a quel volume di voce tanto segreto più non è. È stato talmente bravo, tra una dormita ed una risata che ha conquistato parte dei compagni di viaggio che hanno voluto giocare con lui. Una signora ha insistito affinché mi potesse accompagnare in bagno a cambiarlo, diceva che le ricordavo tanto le figlie che viaggiano spesso da sole con i bambini piccoli. Un signore gentile, per finire, mi ha sceso tutte le valige che inevitabilmente mi ero portata (neanche dovessi sbarcare in un’isola deserta) per poi arrivare finalmente a casa. In realtà la vacanza questa volta non era Napoli. Ma in Abruzzo, precisamente a Pescara.
La mia tanto amata e desiderata città. Se avessi potuto scegliere il trasferimento di mio marito, tra tutte avrei scelto di andare lì. Quasi ogni anno da quando sono nata, trascorro una settimana di vacanza lì insieme a tutta la famiglia. Genitori,nonni, zii, cugine, fratelli, cognata e moroso. Quest’anno invece, oltre al marito, mancava in modo particolare la mia nonna. Purtroppo andata via prematuramente ed ha lasciato un vuoto che ha un eco molto forte, difficilmente mi passerà. Ho avuto momenti di nostalgia nel passare sotto la sua casa e non potermi fermare a darle un bacio, me la immaginavo affacciata al balcone con il suo ventaglio in mano mentre aspettava il nostro arrivo. A farci tornare il sorriso, però, c’era il mio cucciolo, la mia mascotte, colui che mi rende felice e che mi rende una persona migliore. Ho scoperto che é un pesciolino d’acqua, in pochi giorni ha iniziato a mangiare tutta la pappa e a stare seduto. Si è mostrato il bambino solare di sempre, e per una mamma è una grande soddisfazione.
Solo che ora ci vorrebbe una settimana di spa per riprendermi. Giornate intere fiori casa tra mare passeggiate e cene tardi al chiar di luna. Ovviamente senza tutte le comodità per un neonato, il che mandava a nozze Emanuele visto che è stato spesso in braccio a noi, ore intere. Ora siamo sul lettone insieme. Io scrivo, mentre la mia testa frulla tra le cose da fare, e le cose da raccontare al babbo al nostro rientro, e lui dorme come se avesse fatto chissà quale lavoraccio. In ogni caso, resterà sempre il ricordo della mia prima (e spero ultima) mini vacanza mamma-figlio, senza il papà. Tratto da una storia vera ” le mamme non vanno mai in vacanza”

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